7 ottobre 2017
Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini", via Zamboni 63, Bologna
Dalle 16:00 alle 18:00
Nel 2004 il grande romanziere Michael Crichton pubblicava Stato di paura riassumendo in tre parole quanto stava per occupare i media oltre ogni aspettativa. In tempi non ancora sospetti, il romanzo parla di come tutto, anche il cambiamento climatico, può trasformarsi in un business se affidato a chi non è competente in materia e di come la massa reagisca non ai fatti ma ai sensazionalismi.
Dopo oltre un decennio, la situazione sembra ancora più esasperata con apparenti fazioni (scienziati pro e contro il cambiamento, media, pubblico), proposte politiche miliardarie a supporto di cause di facciata più o meno nobili, e tentativi da parte delle persone comuni di agire in prima persona a favore del bene comune.
Chi manca da questo enorme rumore di fondo? Il buonsenso basato sui fatti ed in particolare sulla loro storicità.
I geologi e paleontologi hanno alla base del loro modo di pensare e di fare scienza l’abitudine di inquadrare gli eventi, anche i più inaspettati o violenti, in un contesto di più ampio respiro. Un contesto storico che non vuole documentare gli eventi per supportare una o l’altra causa, ma per cercare di capire il perché dei fenomeni naturali. Abbiamo a disposizione una biblioteca naturale che offre le risposte a moltissimi dei nostri dubbi: siamo in grado di imparare ad usarla?
La conferenza, a cura del dott. Federico Fanti del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna, apre la XV° stagione del ciclo "Il Sabato del Capellini".