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I giacimenti di metano in Italia: un'assicurazione contro i terremoti?

Per il ciclo "Il sabato del Capellini"
  • Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini", via Zamboni 63, Bologna
    44.497806 11.3552941

2 dicembre 2017

Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini", via Zamboni 63, Bologna
Dalle 16:00 alle 18:00

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I terremoti emiliani del maggio 2012 hanno definitivamente portato alla ribalta il tema della sismicità potenzialmente indotta dall'estrazione di idrocarburi, e la comunità scientifica nazionale è stata chiamata a rispondere a una legittima domanda di sicurezza che arriva dai cittadini delle aree petrolifere e metanifere italiane. Ma il tema "terremoti e idrocarburi" si presta ad essere esplorato anche da una angolatura speculare a quella della sismicità indotta, per rispondere a una domanda non meno importante: "quali sono le conseguenze di un terremoto naturale su un giacimento di idrocarburi?" Sappiamo infatti che in Italia gli idrocarburi si accumulano principalmente  in "trappole" che vengono create - ma forse anche distrutte - da grandi faglie potenzialmente sismogenetiche come quelle che hanno causato i terremoti del 2012.

 

Mappa sismica Emilia Romagna

 

La ricerca che è stata condotta si è avvalsa di una importante banca-dati gestita dal Ministero dello Sviluppo Economico che riporta informazioni sui pozzi perforati in Italia dal dopoguerra a oggi. È stata fissata un'area-test nella bassa pianura emiliana e romagnola e sono state estratte dalla banca-dati informazioni relative a 455 pozzi a metano, che sono stati poi divisi in produttivi e improduttivi. L'analisi mostra che nell’area di studio i pozzi produttivi e le grandi faglie sismogeniche sono anticorrelati: in altre parole, non si osservano giacimenti a metano produttivi al si sopra delle faglie note per aver già generato terremoti, ma se ne osservano molti al sopra di faglie per le quali la storia non ci dà testimonianza di terremoti significativi.

L'ipotesi di lavoro che discende da questa ricerca è che siano proprio i forti terremoti a danneggiare le "trappole" che ospitano il metano, e quindi la presenza di metano potrebbe indicare una sostanziale incapacità della sottostante faglia di generare terremoti significativi. Un risultato important sia sotto il profilo della conoscenza scientifica, sia per riconciliare la necessità di utilizzare le risorse energetiche di cui l'Italia dispone con il sacrosanto diritto alla sicurezza per tutti i cittadini.

 

La conferenza, a cura di Gianluca Valensise, è inserita nel programma della XV° stagione del ciclo "Il Sabato del Capellini".

 

Alle ore 15.00, prima della conferenza, si terrà una visita guidata alle Collezioni di Geologia.

Contatti

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Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini"

via Zamboni 63, Bologna  

+39 051 2094555