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La scoperta delle onde gravitazionali

Un modo nuovo di osservare l'universo
  • Aula della Specola, via Zamboni 33, Bologna
    44.4968777 11.3524089

1° marzo 2018

Aula della Specola, via Zamboni 33, Bologna
Dalle 16:00 alle 17:30

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Conferenza di Giulia Stratta, dell'Università di Urbino, inserita nel ciclo di incontri mensili di divulgazione astronomica organizzati dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Bologna e da INAF - Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, in collaborazione con il Museo della Specola.


Aula della Specola

 

Il 14 settembre 2015, ad un secolo di distanza dalla loro predizione, sono state osservate direttamente per la prima volta le ondegravitazionali (GW), perturbazioni dello spazio-tempo previste dalla teoria della Relatività Generale formulata da Albert Einstein. Il segnale osservato, battezzato GW 150914, era legato alla fusione di due buchi neri di massa pari a decine di volte il nostro sole. Da allora sono state rivelate e confermate altre quattro sorgenti di onde gravitazionali dello stesso tipo. 

Nell'agosto del 2017 è stata osservata per la prima volta la fusione di due stelle di neutroni. Il carattere eccezionale di questo nuovo evento, chiamato GW170817, è legato alla possibilità di  osservare sia l'emissione di onde gravitazionali che di onde elettromagnetiche dalla stessa sorgente. Le implicazioni astrofisiche di questa scoperta sono molteplici e segnano l'inizio dell'era dell'astronomia multi-messaggera.

In questo seminario, dopo una breve introduzione sul concetto di spazio-tempo e sulle sorgenti di onde gravitazionali nell'Universo, vedremo attraverso quale tipo di strumentazione è stato possibile misurare i segnali di onde gravitazionali ed indentificarne l'origine astrofisica e quale è stato il contributo italiano a queste scoperte.

 

GIULIA STRATTA è laureata in Fisica all'Università di Roma "La Sapienza". Lavora come ricercatrice presso l'Università di Urbino e collabora con l'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello spazio di Bologna. Negli ultimi anni si e' occupata delle sorgenti di onde gravitazionali e delle strategie osservative necessarie per poterle osservare simultaneamente anche con i principali osservatori astronomici presenti oggi sulla terra e nello spazio. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.