3 marzo 2018
Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini", via Zamboni 63, Bologna
Dalle 16:00 alle 18:00
Il patrimonio cartografico antico, presente oggi a livello mondiale, costituisce un fondamentale Bene Culturale storico, per il suo straordinario valore storico, artistico e documentario. Il valore documentario, in particolare, è legato al fatto che la cartografia antica contiene informazioni di carattere qualitativo e quantitativo essenziali per analisi sull’evoluzione del territorio nel tempo, come evoluzione del paesaggio e urbanistica.
Con l’avvento dell’era digitale, l’informatica permette di acquisire in digitale i documenti cartografici antichi, di proteggere tale patrimonio storico-culturale dall’effetto deleterio del tempo, di poterlo diffondere in rete verso un pubblico più ampio e di analizzare e gestire la cartografia antica in modo nuovo e più efficace per gli studi. A tal fine, la cartografia antica opportunamente digitalizzata può essere georeferenziata, vale a dire “trasportata” in digitale sulla cartografia attuale, così da consentire un confronto diretto tra le due. Il processo non è banale, soprattutto quando si lavora con cartografia molto antica, ma il risultato può essere molto utile per l’analisi quantitativa dell’assetto antico del territorio e per lo studio della sua evoluzione.
Sovrapposizione della carta di Ottavio Fabri (Delta del fiume Po, Ottavio Fabri, 1592. Archivio di Stato di Venezia, Savi ed esecutori delle acque, serie Po, dis. 9bis) a moderne immagini satellitari (ambiente Bing MapsTM)
Insieme analizzeremo tre carte coeve dell’area deltizia del fiume Po, redatte alla fine del XVI secolo da Ottavio Fabri (forse inventore della squadra zoppa, strumento la cui costruzione e il cui utilizzo sono descritti in un manuale tecnico redatto da lui stesso), Gerolamo Pontara e Bonaiuto Lorini e oggi conservate all’Archivio di Stato di Venezia. Tali carte, acquisite in digitale e trasposte sulla cartografia attuale, mostrano l’aspetto antico del Delta del Po a pochi anni dal Taglio di Porto Viro, che modificò radicalmente il Delta. La gestione di questi documenti in ambiente digitale mediante software specialistici consente di effettuare analisi non solo qualitative ma anche quantitative.
La conferenza di Giorgia Gatta, è inserita nel programma della XV° stagione del ciclo "Il Sabato del Capellini".
AL FINE DI CONSENTIRE AI VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE DI RAGGIUNGERE LE LORO RESIDENZE IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI POLITICHE, IL MUSEO RIMARRÀ CHIUSO NELLE GIORNATE DEL 3 E 4 MARZO 2018. RIMANE CONFERMATA LA CONFERENZA "TRE MAPPE ANTICHE OGGI IN DIGITALE RACCONTANO LA STORIA DEL DELTA DEL PO" DI SABATO 3 MARZO 2018, DALLE 16.00 ALLE 18.00.