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Il restauro della Venerina

La Statua di donna giacente, detta "Venerina", è una statua in cera realizzata tra il 1780 e il 1782 dal ceroplasta Clemente Susini (1754-1814). Il preparato riproduce un giovane corpo di donna con gli organi interni amovibili, per una dissezione virtuale che dagli strati più superficiali permette la visione delle parti più profonde del corpo.

Il restauro dell'opera è stato interamente finanziato dai Rotary Club del Gruppo Felsineo (Bologna, Nord, Sud, Est, Ovest-Marconi, Carducci, Valle dell'Idice, Valle del Savena, Valle del Samoggia e Galvani), con l'appoggio del Distretto 2070.


L'intervento di restauro si è articolato in tre fasi.

venerina aspirazione

All'inizio sono state eseguite indagini fisiche e chimiche (spettrofotometriche, stratigrafiche) per identificare con precisione gli elementi costitutivi delle materie che compongono l'opera; si è inoltre eseguita una tomografia assiale computerizzata (TAC) per verificare l'eventuale presenza di armature all'interno dell'opera.

La seconda fase è stata dedicata alla rimozione delle vecchie stuccature, alla microaspirazione della capigliatura, al consolidamento del modellato, alle integrazioni materiche delle lacune e all'integrazione pittorica.

Nella terza e ultima fase si è ideato e predisposto un nuovo e definitivo supporto espositivo, realizzato con materiali compatibili con le materie di cui è composto il manufatto e progettato per rendere più sicure e facili le operazioni di movimentazione.


L'intervento, iniziato nel marzo 2010 e conclusosi nel gennaio 2011, è stato realizzato dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Istituto autonomo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, specializzato nel restauro di opere d'arte.